Farmacia da viaggio

Se volete comporre una farmacia da viaggio a misura delle prossime vacanze, non esitate ad interpellare il vostro farmacista di fiducia : con pochi, mirati suggerimenti vi metterà al riparo dalla maggior parte dei possibili malanni. Se invece intendete fare da soli, prestate attenzione a questi limitati ma essenziali consigli.

Non è facile reperire all’estero, specialmente nei paesi del Terzo mondo, i medicinali necessari in caso di necessità. Talvolta hanno nome diverso da quello che ci è noto, oppure contengono composti diversi o aggiuntivi rispetto a quello desiderato. Inoltre non sempre è agevole, a volte è addirittura impossibile, ricorrere con tempestività al consiglio di un medico. E’ opportuno quindi predisporre una piccola farmacia da tenere a portata di mano. Alcuni medicinali, quelli che debbono essere presi con assiduità per patologie croniche in atto o per prevenzione (per esempio per la profilassi antimalarica), quelli di uso più frequente (per esempio aspirine, medicinali contro il mal d’aria…) e quelli di uso immediato in caso di necessità (cerotti, disinfettanti, ecc.), andrebbero tenuti, almeno in parte, nel bagaglio a mano, ciò per evitare da un lato il rischio di interrompere il trattamento qualora il bagaglio andasse smarrito, dall’altro per avere subito disponibile quanto potrebbe occorrere in caso di bisogno. La cassettina del pronto soccorso deve essere leggera, resistente ed impermeabile : ottime sono quelle in plastica con chiusura del coperchio a pressione ulteriormente tenuta da gancetti. Il contenuto, che deve rispecchiare le reali esigenze senza cadere in inutili eccessi, può comprendere in tutto o in parte il materiale evidenziato nella lista che segue, a cui bisogna aggiungere tutti quei medicinali di cui si fa uso abituale a causa di patologie croniche in atto (antidiabetici, antiipertensivi, farmaci per malattie cardiache, epatiche ecc.).

Un comportamento coscienzioso

Numerose sono le infezioni che si possono contrarre attraverso il consumo di cibi o bevande infette. Nel capitolo dedicato alle vaccinazioni si farà cenno al rischio relativo a tifo, colera ed epatite A. Senza dimenticare altre malattie serie quali la brucellosi e l’elmintisi, parliamo qui di un altro disturbo, frequentissimo ma fortunatamente di lieve entità, che può colpire i viaggiatori in relazione al cibo ed alle bevande ingerite: la diarrea del viaggiatore.

Si tratta di un disturbo che insorge solitamente durante i primi giorni di permanenza all’estero e che normalmente si esaurisce nell’arco di 3-4 giorni. Il disturbo si manifesta con numerose e frequenti scariche diarroiche, dolori addominali e talvolta febbre. Nel caso di persistente diarrea è necessario provvedere a reintegrare i liquidi ed i sali persi bevendo molto (acqua in bottiglia perfettamente sigillata) e facendo uso di reintegratori salini. Se non vi fosse disponibilità di tali prodotti si può ovviare preparando una soluzione composta da un litro d’acqua (sempre ovviamente accertandosi della sua purezza) a cui aggiungere mezzo cucchiaino di sale da cucina, 8 cucchiaini di zucchero e una tazza di succo di frutta. Andrà poi ripristinata la flora batterica mediante assunzione di fermenti lattici (o Bioflorin) e somministrato anche un farmaco antibiotico che disinfetti l’intestino. I farmaci antiperistaltici, che bloccano momentaneamente le scariche, vanno utilizzati solo se è assolutamente necessario e comunque mai in presenza di sangue nelle feci, così come non devono essere somministrati ai bambini e alle donne gravide. Nel caso particolare di bambini, bisogna ricordare che essi sono più sensibili alla disidratazione, per cui è necessario provvedere ad una rapida reidratazione facendoli bere in abbondanza. Detto quanto sopra risulta evidente come sia necessario prestare molta attenzione a ciò che si beve e si mangia. Ecco dunque alcune regole per evitare di correre rischi inutili.

L’acqua

Consumare solo acqua imbottigliata, meglio se gasata, accertandosi che la confezione non sia stata manomessa. Non è infrequente (ne abbiamo avuto personalmente più volte la prova in India, in Africa e nei Paesi arabi) che vengano riciclate delle bottiglie vuote riempiendole con acqua di dubbia provenienza, vendute poi a caro prezzo a turisti ignari e sprovveduti. Diffidate dell’acqua in bottiglie con tappo a corona. Per le bottiglie in PET o PVC verificate che il tappo (anche se ancora apparentemente intatto) non possa essere tolto e rimesso al suo posto senza rompere il sigillo. Sono generalmente sicuri birra, vino, Coca-Cola, Pepsi Cola oppure bevande bollite quali tè e caffè anche se per queste ultime i dubbi permangono giacché la sicurezza è data solo da una bollitura di almeno 10 minuti. L’acqua del rubinetto, nei paesi in via di sviluppo, non è mai sicura. Se non avete alternative fatela bollire per almeno dieci minuti oppure filtratela o disinfettatela con gli specifici prodotti in commercio.

Vaccinazioni

Qualora la meta del viaggio lo richiedesse, è opportuno provvedere ad effettuare vaccinazioni al fine di proteggersi maggiormente contro particolari rischi patologici presenti nella regione. Nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia a più riprese invitato i Tour Operators a fornire una corretta ed esauriente informazione sui rischi sanitari per chi viaggia, spesso questi tendono a minimizzare, anche per non intimorire i potenziali clienti. Non di rado sui depliants turistici ci si limita a riportare le formalità richieste per legge per poter accedere ad uno Stato, giocando magari sul fatto che in molti Paesi queste formalità, per i viaggiatori, non sussistono. E’ quindi sempre meglio usare cautela ed affidarsi al proprio buon senso ed all’esperienza del vostro medico di fiducia.

E’ bene provvedere per tempo alla verifica circa un’adeguata protezione contro malattie diffuse in molti Paesi del mondo quali epatiti, tifo, colera, febbre gialla, tubercolosi, tetano. Ciò anche perché, qualora risultasse necessario provvedere a qualche vaccinazione, richiamo o profilassi, sarebbe meglio evitare che queste si accavallassero tra loro.

Vi sono alcune vaccinazioni che sono obbligatorie per legge e senza le quali non è consentito l’accesso al Paese di destinazione. Altre invece, che pur non essendo obbligatorie, sono raccomandate per la maggior parte dei Paesi tropicali; altre ancora sono consigliabili secondo la destinazione del viaggio o per l’esistenza di particolari situazioni.

Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie.

Il clima

Sotto il cielo dei tropici il clima è in generale caldo e umido mentre nelle regioni desertiche, durante il giorno, l’aria è torrida e molto secca. Per contro nei locali climatizzati e negli aerei si prova spesso una sensazione di freddo che richiede immediatamente un indumento caldo. L’organismo non reagisce istantaneamente ai cambiamenti repentini di temperatura e umidità : lo fa con uno sforzo energetico notevole e lancia segnali di disagio. Compaiono irritazioni della pelle, raffreddori, mal di gola, disturbi gastrici e intestinali o infiammazioni agli occhi.

Sia nelle vacanze balneari sia ad altezze più elevate, l’esposizione al sole deve essere graduale, commisurata al proprio tipo di pelle e sempre protetta da creme solari. Nei primi giorni di vacanza sono consigliabili prodotti con fattore alto, da applicarsi più volte al giorno, in particolare dopo il bagno. È opportuno rinnovare ogni anno le  creme pre- e doposole perché sono state sicuramente esposte a variazioni di temperatura, umidità e luce.

Un’altra cosa da non dimenticare assolutamente è quella di far controllare ogni anno la farmacia da viaggio (stato dei medicamenti, scadenze e sostituzione del materiale usato). Ancora una volta il vostro farmacista di fiducia è a disposizione gratuitamente e, non da ultimo, senza appuntamento.

Buon viaggio !

Ennio Balmelli, portavoce dell’OFCT