Le farmacie nei media sociali ?

I media sociali permettono anche di fare degli affari. Tuttavia il loro successo poggia soprattutto sulla voglia di contatto, di mettersi in scena, di prossimità, di spontaneità, insomma la voglia di essere, in un modo o nell’altro, “scoperti”. Il Web lo permette: si stima che il 96 % di tutti i giovani degli Stati evoluti partecipino, in una forma qualsiasi, alla vita dei media sociali. Anche le persone di mezz’età (e più), se ne servono in maniera crescente pur se il loro atteggiamento verso questa forma di comunicazione è altalenante: o partecipano, o non partecipano ancora, oppure rigettano l’idea per il semplice fatto che fa perdere troppo tempo. Ma il fenomeno esiste ed ha un’enorme influenza politica.
Il progresso, specie quello elettronico, ha una velocità di propagazione sempre più alta. Il tempo necessario per totalizzare 50 millioni di utilizzatori, nei vari media, è stato, per la radio 38 anni, per la tele 13 anni, per Internet 4 anni, per l’iPod 3 anni; in meno di 9 mesi, Facebook ha contabilizzato più di 100 milioni di iscritti!

Ecco le principali piattaforme:

– Facebook: “la” rete sociale del pianeta
– Youtube: la principale comunità video al mondo
– Twitter: la rete d’informazione più diffusa
– Flickr: un enorme sito di stoccaggio di foto in linea
– LinkedIn: la rete sociale orientata ai contatti commerciali.

 

All’interno di questi siti, la combinazione ideale di funzionalità e design cattura l’attenzione dell’utente e contribuisce alla riuscita commerciale. I media sociali sono perciò adatti agli affari anche se, in realtà, sono fatti soprattutto per il cuore. Con loro ci si sente apparentemente meno soli …
Il fatto di fare conoscenza con nuove persone, di nutrire e intrattenere delle relazioni, di farsi conoscere ha preso oggi una nuova dimensione. Il mezzo utilizzato è il “social network”; le reti sono mondiali. Ovviamente non rimpiazza i contatti con la clientela e i rapporti personali ma sicuramente li favorisce, su scala mondiale ma anche e soprattutto su scala regionale.

 

Ennio Balmelli
Portavoce dell’OFCT