Futuro della Professione

Il ruolo del farmacista è in piena evoluzione. La sua missione di consiglio ai pazienti si perfeziona sempre più e le sue competenze mediche evolvono di pari passo. Come sarà quindi la professione in futuro?

Secondo l’Ufficio federale di statistica, il numero delle farmacie svizzere non ha cessato di aumentare dal 1990 al 2010, passando da 1’536 a 1’733. Nel contempo, in questi ultimi anni, diverse misure di carattere politico hanno fatto abbassare il prezzo medio dei medicamenti (questa tendenza prosegue senza sosta) e di conseguenza le cifra d’affari.  Il futuro della professione passa allora attraverso la proposta di nuove prestazioni. Si vuole mettere a disposizione della popolazione le competenze dell’unico professionista della salute sempre disponibile senza appuntamento. L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza e l’efficacia delle terapie farmacologiche e aumentare la “compliance” (detta anche “osservanza terapeutica” e cioè controllo della corretta somministrazione dei farmaci) anche in funzione del contenimento dei costi della salute. Si suppone in effetti che un paziente su due non rispetti il trattamento che gli è stato prescritto. Da valutazioni americane, risulta che la non osservanza terapeutica genera costi nell’ordine di 100 miliardi di dollari all’anno, per i soli Stati Uniti.

Allora, come sarà la “farmacia di domani” ? Evidentemente, i mezzi elettronici giocheranno un ruolo molto importante. I farmacisti potranno formire ai clienti informazioni rapide sulle malattie più correnti, aiutare le persone anziane a gestire le loro terapie, formulare – con l’aiuto di algoritmi rigorosamente scientifici – delle diagnosi elementari, fornire consulenze sui vaccini, presentare i propri prodotti e le proprie prestazioni, spiegare il funzionamento degli apparecchi medico-tecnici e altro ancora. Proprio la vendita di taluni di questi apparecchi (per la pressione, per il controllo cardiaco, materiale per le infusioni, eccetera) potrà, in avvenire, giocare un ruolo più importante in farmacia.

Nell’insieme, un consiglio competente potrebbe assegnare al farmacista un ruolo più marcato nel mondo della salute.  Nel passato il ruolo dei farmacisti  era quello di semplici “esecutori” di ordini farmaceutici (soprattutto ricette). Per garantire il futuro della professsione occorre ben altro ! Serve soprattutto avere la capacità di adattarsi alle evoluzioni.

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I commerci di dettaglio in genere – e fra questi le farmacie – sono sottoposti a continue evoluzioni di marketing. Se oggigiorno siamo ancora legati al concetto di singolo negozio specializzato con una selva di prodotti esposti alla rinfusa sulle “gondole”, l’avvenire appartiene a vaste aree d’incontro e di comunicazione, dove non si va solo per acquistare i prodotti ma per esaminare le oppurtunità d’acquisto. Quindi non saranno più i prodotti stessi a figurare in primo piano ma sarà l’arte e la maniera di comunicare su questi prodotti a colpire l’avventore. I clienti di domani non si accontenteranno più degli scaffali pieni di merci ma esigeranno molto di più. Per tenerli sul luogo di vendita, occorrerà trasmettere delle emozioni, specie nei commerci come le farmacie in cui il cliente ha la tendenza a non soffermarsi davanti a ciò che non lo interessa. In futuro occorrerà quindi ricorrere a soluzioni di comunicazione interattiva e tecniche di messa in valore emozionale dei prodotti di marca: oh, che buon profumo ! Geniale, questo schermo interattivo ! E che design, questo banco di vendita ! Appassionante, questo touch screen !

Quando un cliente si sente bene, in farmacia, perchè l’arredamento agisce positivamente sulle sue emozioni, perchè riceve un consiglio competente nella massima discrezione, perchè trova tutto ciò che gli occorre per la sua salute e il suo benessere, allora automaticamente compra di più e acquista oggetti di grande valore aggiunto: lo spazzolino da denti, la thermos, la crema di bellezza e il prodotto per la pulizia, ben sapendo di poterli trovare ad un prezzo migliore nei grandi magazzini ma con la consapevolezza di aver ricevuto un prezioso complemento al prodotto e di aver vissuto un vero e proprio “avvenimento shopping”.

Il giardino giapponese come decorazione avrà così più impatto che tre gondole di bric-e-brac in mezzo al locale.

 

 

Ennio Balmelli, portavoce dell’OFCT