Rimunerazione basata sulle prestazioni (RPB)

Creata nel 2001, la “Rimunerazione Basata sulle Prestazioni” (RBP) sopprime il legame fra i prezzo di vendita dei farmaci e la retribuzione dei farmacisti. Per Marcel Mesnil, segretario generale di PharmaSuisse (la società professionale dei farmacisti), “la RBP permette di salvaguardare l’indipendenza del farmacista, che può così fornire ai clienti consigli obiettivi sui medicamenti: è una questione di sicurezza dei pazienti. Può anche proporre i generici (copie conformi di farmaci originali) meno cari, senza perderci alcunché; è una questione economica. La RBP ha d’altronde permesso di economizzare più di un miliardo di franchi.” Tuttavia, alcune catene di farmacie orientate verso la vendita di articoli di profumeria e di drogheria, rinunciano alla RBP. “Questo genere di pratica commerciale degrada il lavoro del farmacista – aggiunge Mesnil -. Quando le casse malati sostengono queste pratiche o promuovono la farmacia per corrispondenza, lasciano credere che la RBP sia un introito supplementare: ciò è palesemente falso, perchè la RBP retribuisce l’insieme delle prestazioni e rimpiazza il sistema dei margini.”

 Una farmacia che non preleva le tariffe per le sue prestazioni deve trovare un’altra fonte d’entrata, in generale spingendo molto la parafarmacia (prodotti non medicamentosi): in questo caso è il margine che interessa il venditore e non l’adeguatezza fra il bisogno del cliente e il prodotto venduto.

La RBP poggia su solide basi etiche ed economiche: prova ne è che parecchi Paesi europei stanno copiando questo modello.

Accanto alla cordialità, disponibilità, discrezione e competenza, un consiglio disinteressato è quello che si ottiene nelle farmacie indipendenti che applicano la “Rimunerazione basata sulle prestazioni”.

È tanto una questione di fiducia !

Tecnicamente

La “convalida medicamento” (che copre i costi del controllo e dell’elaborazione della ricetta medica, del dosaggio, delle contro-indicazioni e del consiglio farmaceutico e che viene aggiunta ad ogni riga della prescrizione) è di Fr. 4.30 (4 punti : il valore del punto è di Fr. 1.08, IVA del 2.4 % compresa), la “convalida trattamenti” (che si fattura all’apertura di un dossier cliente e che controlla le interazioni fra medicamenti nuovi e vecchi e gli eventuali abusi) è di Fr. 3.25, la “tassa fuori orario” è di Fr. 17.30 e viene riscossa fuori dal normale orario lavorativo. Tutte queste tariffe si applicano unicamente per i prodotti la cui vendita è obbligatoriamente su ricetta medica (dunque prodotti con indicazioni terapeutiche importanti) e sono chiaramente rimborsate dalle casse malati; nel caso di un acquisto di farmaci in vendita libera (senza cioè l’obbligo di una prescrizione), di prodotti parafarmaceutici o di altri articoli, queste tariffe non sono applicate.

Come detto, la rimunerazione dell’atto farmaceutico è entrata in vigore il primo luglio del 2001 ed è frutto di un accordo tra Santésuisse (l’ex concordato delle casse malati) e pharmaSuisse (la società svizzera dei farmacisti): è stata approvata dal Consiglio Federale e si basa su una disposizione di legge introdotta dal Parlamento nel 2000. Questo accordo prevede anche un nuovo sistema di calcolo del prezzo dei medicamenti. Senza addentrarmi nei particolari – davvero molto complicati – mi limito a dire che in questi anni i prezzi dei medicamenti hanno subito un drastico ridimensionamento. Il risultato di questa operazione è stato un risparmio della fattura farmaceutica di centinaia di milioni di franchi. Ancora in questi giorni sono in atto massicce riduzioni dei prezzi dei farmaci, sia originali sia generici (copie conformi) e all’orizzonte appaiono altri importanti tagli: noi sosteniamo questa politica che non compromette minimamente la qualità del nostro lavoro e non limita la scelta della migliore terapia. Tutti gli attori della sanità concordano nel dire che questo sistema di “rimunerazione dell’atto farmaceutico” (una novità a livello mondiale) funziona molto bene, fa già oggi risparmiare parecchi soldi alle casse malati e ne farà risparmiare molti di più in futuro, quando arriveranno i farmaci figli delle biotecnologie: per questo motivo è al vaglio di parecchie nazioni intenzionate a copiarlo. Queste nuove tariffe non sono andate ad aggiungersi al margine sui medicamenti ma ne hanno, in sostanza, preso il posto. Hanno la funzione di coprire i lavori amministrativi svolti dalle farmacie non direttamente sotto l’occhio del cliente e che sono eseguiti con supporti informatici e telematici molto sofisticati e costosi.


Ennio Balmelli, portavoce dell’OFCT